Stellantis sospende produzione a Pomigliano d’Arco
Stellantis ancora una volta è sotto l’attenzione di tutti. Verrà infatti sospesa per un certo periodo la produzione nello stabilimento di Pomigliano d’Arco. Scopriamone i dettagli insieme.
Stellantis e la sospensione della produzione
Lo stabilimento Stellantis di Pomigliano d’Arco, è evidente, è entrato in una fase critica. Sono state infatti annunciate sospensioni temporanee delle linee produttive per due modelli principali, la Fiat Panda e l’Alfa Romeo Tonale. La ragione? La diminuzione della domanda nei mercati europei e della necessità di riallineare la produzione con gli ordini effettivi.
Uno stop invece di soluzioni da tempo richieste e mai ottenute. In un incontro con i sindacati l’azienda ha spiegato che la linea Panda rimarrà ferma dal 29 settembre al 6 ottobre, mentre la linea Tonale andrà in stop dal 29 settembre fino al 10 ottobre.
Questo intervento è stato realizzato tramite il ricorso al contratto di solidarietà, una misura che consente di ridurre temporaneamente l’orario di lavoro salvaguardando in parte le retribuzioni e distribuendo la riduzione dell’attività su più giorni o turni.
È importante sottolineare che non si tratta di un fermo totale e permanente, bensì di pause deliberate e limitate nel tempo. Utilizzate per far fronte a condizioni di mercato considerate sfavorevoli. Per la Panda, la sospensione durerà otto giorni, mentre per la Tonale la paralisi si estenderà a dodici giorni.
Ragioni da affrontare in modo diverso
Sembra poco tempo, ma non lo è. Il motivo dietro queste decisioni ha varie sfaccettature. Innanzitutto c’è la ridotta domanda di auto, in particolare per i segmenti in cui operano i modelli interessati. Anche se la Panda mantiene una posizione forte nel suo segmento, il mercato europeo per le citycar appare in declino complessivo. Per la Tonale la situazione è resa difficile dal calo delle vendite in paesi chiave come Francia, Germania, Italia e Belgio.
Un altro elemento che pesa è la transizione verso veicoli elettrici che obbliga le aziende a investire in nuovi modelli e tecnologie. Anche se il mercato non risponde con la rapidità prevista. Questo crea un divario fra la capacità produttiva e la reale richiesta.
Gli effetti sulla forza lavoro sono inevitabili. Il ricorso al contratto di solidarietà implica che i dipendenti lavorino meno giorni o con un orario ridotto, e spesso con retribuzioni parziali. La domanda che sorge spontanea è: l’azienda non dovrebbe dar vita a strategie che salvaguardino l’occupazione? Magari investendo di più e non recuperando sugli operai?
Lo stop dello stabilimento di Pomigliano viene considerato da Stellantis una risposta a problemi concreti che riguardano le vendite in calo e ai cambiamenti nel mercato automotive. Ma sarà giusto o efficace?