Mps, cash in campo per Mediobanca
Mps punta sul cash per convincere Mediobanca. E lo fa mettendo sul tavolo ben 750 milioni in contanti per la sua offerta.
Mps punta sul cash per vincere
Una mossa pensata per avvicinare il prezzo in Borsa e rendere l’operazione più appetibile. Ma eliminando di fatto lo sconto che aveva inizialmente fatto storcere il naso a molti.
Va però detto chiaramente: non si tratta di un incentivo clamoroso per gli azionisti di Mediobanca, ovvero coloro che avrebbero potuto vendere le proprie quote già all’inizio della settimana. Tuttavia, questa iniezione di liquidità potrebbe smuovere gli indecisi, soprattutto a livello psicologico. Quando si tratta di operazioni di questa portata, anche un segnale forte può cambiare le carte in tavola.
La decisione è arrivata lunedì, direttamente dal Consiglio di amministrazione di Mps. Ricordiamo che la banca ha ancora una quota importante controllata dal Ministero dell’Economia, ma tra i soci figurano anche nomi pesanti come Delfin (gli eredi di Leonardo Del Vecchio), Caltagirone e Banco Bpm.
Il rilancio in contanti non riguarda solo i nuovi potenziali aderenti, ma anche chi aveva già accettato la proposta nella sua prima versione. In parallelo, è stata confermata la chiusura dell’operazione per l’8 settembre e cancellata la clausola che prevedeva una soglia minima di adesione del 66,7%.
Chiusura confermata per l’8 settembre
Da ora in avanti, Mps ha dichiarato che acquisterà comunque tutti i titoli offerti, purché si superi almeno il 35%. Secondo gli analisti, le probabilità che l’operazione si concluda positivamente per la banca senese sono alte, anche grazie al fatto che il governo non ha bloccato l’operazione con il meccanismo del “Golden Power”. Considerando il peso dello Stato nell’azionariato, non siamo più di tanto sopresi.
Non va dimenticato che Mediobanca ha tentato in tutti i modi di bloccare l’operazione, compreso il tentativo di una fusione con Banca Generali. Ma alla fine l’assemblea ha scelto un’altra strada, lasciando campo libero a Mps.
L’ultima parola spetterà comunque al mercato: l’8 settembre sapremo come andrà a finire. E solo allora si potrà capire se la visione strategica di Mps ovvero quella di creare un nuovo polo bancario forte sarà confermata dai fatti.
Se oggi Mps gode di una certa stabilità, non va dimenticato che ci è arrivata anche grazie a interventi pubblici pagati dai cittadini. E non tutti, specialmente tra i vecchi soci di Mediobanca, sembrano disposti a scommettere su questa nuova avventura.