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Finanza

Stellantis inaugura centro in Brasile. E in Italia?

Stellantis ha inaugurato in Brasile, nello stato di San Paolo, il suo primo centro di smontaggio veicolare. E qui in Italia com’è la situazione? È una domanda molto seria che dobbiamo porci.

L’impianto circolare componenti auto, realizzato a Osasco, è costato 2,06 milioni di euro. Una cifra irrisoria se pensiamo a ciò di cui si necessita in Italia per quel che riguarda Stellantis e la produzione di auto. Parliamo di un investimento che fa parte della strategia mondiale di decarbonizzazione e che rende la società la prima azienda automobilistica in Sud America a dare spazio a uno stabilimento industriale riservato ad aree di utilizzo dei veicoli incidentati o a fine vita.

Non si tratta di una pessima idea, anzi: il centro di Stellantis ha creato in questo modo 150 posti di lavoro e può arrivare a smontare fino a 8.000 vetture l’anno. Tutto ciò porterà a evitare che vengano emesse circa 30.000 tonnellate di anidride carbonica ogni dodici mesi proprio grazie alla re-immissione sul mercato delle componenti recuperate. Emanuele Cappellano, presidente di Stellantis in Sud America, ha sottolineato come l’economia circolare sia fondamentale per il marchio e per la promozione di sostenibilità, innovazione ed efficienza nell’intera filiera automobilistica.

Stellantis punta, attraverso la “logica delle quattro R” , ovvero manifattura, riparazione, riutilizzo e riciclaggio, all’estensione dell’esistenza dei prodotti, alla riduzione degli sprechi e alla reintegrazione dei diversi materiali all’interno del ciclo produttivo.

Situazione in Italia ancora incerta

Un altro centro di smontaggio Stellantis, il primo creato, è presente a Mirafiori. E leggendo degli investimenti in Brasile, viene spontaneo chiedersi quale sia attualmente la situazione italiana… soprattutto perché le notizie che provengono dagli stabilimenti del nostro Paese non sono eccessivamente positive. Diversi di essi continuano a funzionare su volumi minori, sempre grazie agli ammortizzatori sociali.

E le diverse riunioni legate ai bilanci non hanno mai ultimamente presentato una situazione rosea. Nemmeno dopo l’arrivo del nuovo amministratore delegato. Cosa bisogna fare quindi? Stellantis ha spesso lamentato la mancanza di sostegni importanti alle persone per quel che riguarda l’acquisto delle auto elettriche.

Il problema sostanziale rimane però lo stesso: al netto degli aiuti, spesso le auto elettriche costano troppo. E di conseguenza i consumatori, che negli ultimi anni hanno subito una forte riduzione della possibilità di spesa, puntano sull’usato. Spesso e volentieri anche abbastanza inquinante.

Come sempre, un cane che si morde la coda. Anche se Stellantis stessa si sta muovendo con il centro di smistamento in Brasile proprio per poter dar vita a una produzione più sostenibile, sia dal punto di vista ecologico che economico. Cosa accadrà nel nostro Paese nei prossimi mesi?