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Finanza

Mps, Nagel aderisce a ops su Mediobanca

Nella questione Mps-Mediobanca a quanto pare i colpi di scena non finiscono mai. Anche Alberto Nagel, seguito da due importanti nomi, ha aderito all’Ops sulla sua stessa banca.

Mps e il comportamento di Nagel

Alberto Nagel è da molti anni l’amministratore delegato di Mediobanca, una banca d’affari caratterizzata da una forte tradizione nel wealth management e negli investimenti. Recentemente MPS ha fatto un’offerta pubblica di acquisto e scambio su Mediobanca per prenderne il controllo.

Come la cronaca ci insegna l’operazione è andata avanti e ha superato una soglia decisiva. La stessa che permette a Mps di avere la maggioranza assoluta del capitale di Mediobanca. Non è una novità che l’ad sia stato critico nei confronti dell’operazione e si sia mosso per contrastarla il meglio possibile. L’Ops è stata definita ostile, rischiosa per valore e governance e non particolarmente generosa per quanto riguarda il premio a disposizione. 

Nonostante ciò, dopo che l’offerta di Mps ha raccolto adesioni crescenti superando il 62% del capitale sociale di Mediobanca cosa è successo? Anche Nagel e altri vertici della banca hanno aderito con una parte delle loro azioni. Nello specifico l’ad ha conferito circa 364.000 azioni e tutti hanno incassato tra liquidità e titoli cifre considerevoli.

Viene quindi spontaneo chiedersi: perché ha cambiato idea?  Partiamo da un dato incontrovertibile. L’offerta prevedeva per ogni azione di Mediobanca un certo numero di azioni Mps di nuova emissione (rapporto di scambio) più una componente in denaro (cash) pari a 0,90 euro per azione. Questo significa che aderendo si ottengono dei vantaggi, sia dal punto di vista azionario della nuova “creatura” sia per ciò che concerne la propria situazione personale.

Copertura da problemi senza troppa fatica

In questo modo, qualsiasi cosa accadrà, i manager avranno le spalle coperte senza troppi scossoni. Anche perché c’è da aspettarsi un chiaro cambiamento in materia di governance. E come fanno comprendere diversi analisti, il “collaborare” in questa fase consente di evitare conseguenze anche in materia di futuro lavorativo.

Quando una banca cambia controllo, cambiamenti nei vertici sono previsti. Sapere che ci sarà una transizione ordinata è importante, e aderire all’offerta può aiutare a gestire meglio questo passaggio per tutti i coinvolti.

È per tale ragione che non deve stupirsi che Nagel abbia criticato l’offerta di Mps e la abbia combattuta e poi la abbia sottoscritta. L’adesione infatti gli consente di garantirsi un prezzo definito per le sue azioni, liquidità immediata, protezione dalle incertezze future legate al cambio di assetto societario e la possibilità di mantenere parte del suo investimento.

Una decisione molto pragmatica e caratterizzata da valore.