Banco Bpm, ricorso contro la Consob
Banco Bpm ricorre contro la Consob. È la stessa banca guidata da Giuseppe Castagna a ricorrere al Tar contro la decisione dell’ente di concedere un mese di tempo in più a Unicredit per l’Ops nei confronti di Banco Bpm.
La reazione di Banco Bpm
La Consob ha infatti concesso questo tempo aggiuntivo alla banca di Andrea Orcel per chiarire meglio le limitazioni imposte dal Golden Power del 18 aprile. Piazza Meda ha presentato già lo scorso venerdì il ricorso al giudice monocratico in via d’urgenza. Essendo stato questo respinto, ha deciso di appellarsi al Tar del Lazio per ottenere la sospensiva della delibera.
Come sottolineato da Banco Bpm, il ricorso presentato al giudice monocratico è stato un passo procedurale normale per poter arrivare il prima possibile alla trattazione collegiale, prevista per il prossimo 10 giugno. In tal senso, il Tar ha ordinato alla Consob di depositare tutti i documenti e gli atti in base ai quali ha preso la sua decisione a favore di Unicredit.
Come già noto, anche Unicredit si è mossa velocemente per opporsi alle limitazioni previste dal Golden Power imposto dal Governo. Ricorrendo contro il DPCM del 18 aprile presso il TAR del Lazio, Unicredit vuole dimostrare che non esistessero i presupposti per l’applicazione del Golden Power. Dal momento che entrambe le banche coinvolte sono italiane. E, di conseguenza, non vi sarebbe la necessità di ricorrere a poteri speciali in materia di sicurezza nazionale.
Va ricordato, però, che tra le imposizioni più difficili da digerire per Unicredit, a livello di tempistiche, erano l’uscita dalla Russia entro nove mesi e il mantenimento degli asset di Anima per quanto riguarda i titoli di Stato italiani nel suo portafoglio clienti.
Si rischia un continuo susseguirsi di ricorsi
Va detto che Unicredit, dal canto suo, nel ricorso potrebbe richiedere una procedura accelerata al fine di ottenere entro un mese il primo giudizio. In tempo per la chiusura dell’Ops su Banco Bpm, fissata ora per il prossimo 23 luglio. Bisogna tuttavia ricordare che il governo avrà comunque la possibilità di impugnare la decisione del Tar del Lazio e portare la questione al Consiglio di Stato.
Per quanto riguarda Banco Bpm e l’Ops, entro il prossimo 19 giugno dovrebbe arrivare il parere dell’Antitrust europeo sulla concentrazione degli sportelli delle due banche. Nonché la risposta dell’Agcom italiana sull’avocazione della pratica.
È evidente che il risiko bancario italiano si sia arricchito, in questo momento, di elementi fortemente divisivi e allo stesso tempo rilevanti. Chi la spunterà? Riuscirà in qualche modo Banco Bpm a bloccare il tentativo di scalata da parte di Unicredit?