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Finanza

Banco Bpm guarda verso Siena. E Credit Agricole?

Banco Bpm guarda con attenzione verso Siena. Dalle dichiarazioni dell’amministratore delegato Giuseppe Castagna emerge chiaramente che l’interesse della banca potrebbe orientarsi in quella direzione.

In quale direzione si muove Banco Bpm

Una possibile evoluzione che dipende anche dalle future mosse di Crédit Agricole, salito recentemente al 20% del capitale di Bpm. Un’operazione che, secondo Castagna, non sarebbe stata attuabile se prima non ci fosse stato il tentativo di Ops da parte di Unicredit. È stato proprio l’ad a sottolinearlo durante la conference call di presentazione dei risultati semestrali.

Perché questa puntualizzazione è rilevante? Perché il fatto che Crédit Agricole abbia raggiunto una quota così significativa consente al gruppo francese di avanzare richieste formali e influire su alcune decisioni. Tali richieste, però, saranno valutate in modo imparziale, ha ribadito Castagna, con l’obiettivo di fare sempre il meglio per i soci.

Crédit Agricole, dal canto suo, resta una variabile chiave. Il colosso francese ha mantenuto per ora un profilo relativamente basso, ma il suo ingresso al 20% del capitale di Bpm apre a scenari futuri interessanti. Potrebbe puntare a rafforzare la propria influenza, arrivando a consolidare una vera e propria alleanza o a esplorare un’operazione strategica più ampia. Per il momento, non si parla apertamente di integrazione, ma è chiaro che una presenza così solida nel capitale non può essere vista come puramente passiva. Gli sviluppi dei prossimi mesi aiuteranno a chiarire se Crédit Agricole intenda avere un ruolo più attivo nel panorama bancario italiano.

Tornando a Banco Bpm, l’istituto non sembra voler chiudere nessuna porta per quanto riguarda le prospettive future. Nonostante il recente tentativo di scalata, archiviato come ostile, la banca mantiene una posizione aperta soprattutto ora che ci sono più opzioni e percorsi da considerare. L’Ops di Unicredit non era stata accolta positivamente e la reazione è stata coerente con questa percezione.

In attesa di Mps su Mediobanca

Ora che quella fase è superata, è il momento per Banco Bpm di fare il punto e decidere come muoversi. Vale la pena ricordare che la banca guidata da Castagna detiene una partecipazione del 9% in Mps che, nel frattempo, ha messo gli occhi su Mediobanca. Una mossa che conferma quanto Banco Bpm sia pienamente coinvolta nell’attuale risiko bancario italiano, forse con un ruolo più centrale di quanto molti si aspettassero.

Castagna ha chiarito che la sua banca attenderà la conclusione della prima fase di consolidamento prima di definire eventuali azioni. Alcuni analisti hanno anche segnalato che, dopo il passo indietro di Unicredit, Bpm non è più vincolata dalla passivity rule. E questo le garantisce maggiore libertà nel valutare scenari futuri.

L’attenzione è ora puntata su cosa succederà a Mps dopo la sua offensiva su Mediobanca. Sarà necessario attendere ancora qualche settimana per capire come si evolverà la situazione. Nel frattempo, Banco Bpm continua a lavorare per raggiungere risultati concreti con i suoi soci.

L’unico elemento certo, per ora, è che l’istituto continuerà ad agire con l’obiettivo di tutelare al meglio sia la produttività che l’occupazione. Lo ha dimostrato nel caso Unicredit, opponendosi a una proposta non condivisa. E non esiterà a fare altrettanto qualora ce ne fosse nuovamente bisogno.